Puro Olio di Timo Selvatico

L'olio essenziale, estratto dalle sommità fiorite della pianta e dalle foglie, ha un profumo fresco, aromatico, balsamico.

Il genere Thymus è molto variabile e sono noti molti chemiotipi. Thymus Capitatus appartiene al chemiotipo carvacrolo ed è una delle piante farmaceutiche più utilizzate nel corso della storia.

OLEA EUROPEA (olio extravergine di oliva) da agricoltura biologica, THYMUS CAPITATUS (Timo selvatico di Creta, GR) estratto di fiori, foglie e fusto.

Distillato a vapore.

Senza solventi, conservanti o additivi.

Disinfettante per il sistema bronco-polmonare, espettorante; rafforza il sistema immunitario; purificante. Attività battericida (tifo, meningococchi, batteri difterici, stafilococchi). Stimola la produzione di globuli bianchi. Particolarmente indicato in caso di patologie croniche per la sua attività immunostimolante.

Si raccomanda di consultare il proprio medico di fiducia prima dell'utilizzo di questo olio. Non utilizzare direttamente sopra o vicino agli occhi. Si prega di non utilizzare oli essenziali sui bambini senza consultare un aromaterapista qualificato o un medico. Non indicato per l'uso durante la gravidanza e l’allattamento.

L'olio di Timo Selvatico Vounó, è un olio per la cura della pelle molto popolare per la pelle impura, aggiunge un tocco antibatterico molto efficace e quindi contrasta con successo le imperfezioni della pelle a tendenza acneica. Idrata e mantiene la pelle luminosa, può far sparire cicatrici e altre macchie indesiderate. Può essere utilizzato come dopobarba, in quanto disinfetta naturalmente.


Il timo funziona anche dall'interno; un vecchio proverbio medievale dice: “Se hai la pelle impura, aggiungi molto timo al tuo cibo.” Usato internamente, migliora la circolazione, riducendo le possibilità di coaguli di sangue; stimola il fegato e la milza, calma gli spasmi intestinali e la flatulenza, allevia i crampi e stimola l'appetito. Particolarmente indicato per tosse spasmodica e pertosse. Può agire come stimolatore della memoria e antidepressivo.


Può essere un ottimo rimedio in caso di polmoniti virali e batteriche, raffreddore, influenza e attacchi virali. Si consiglia l'inalazione diretta con l'utilizzo di 2 o 3 gocce di olio.

L'olio di timo nel diffusore ha un'azione purificante sull'aria, la fragranza energizza e ravviva una mente stanca, riscalda, stimola e dona una sensazione di benessere fisico, coraggio e forza.

Il nome della pianta deriva dal termine greco Thymos, o Thumòs, che significa "coraggio." Tracce della sua conoscenza si trovano negli scritti di Ippocrate e Dioscoroidi, in quanto veniva utilizzata dai Greci per effettuare fumigazioni per prevenire il contagio di malattie infettive. Dioscoroidi (ca 75 dC) nel suo "De Materia Medica" consiglia il Timo per le affezioni respiratorie, come espettorante e per l'asma, e usato esternamente in cataplasmi, con l'aceto per 'gli edemi freschi', con il vino per i dolori ischiatici. "Il suo uso come spezia culinaria per i sani è eccellente."

Plinio il Vecchio (23-79 dC) ci dice che quando il timo viene bruciato, "mette in fuga tutte le creature velenose". I filosofi dell'antica Roma erano soliti bere un infuso di timo prima di dedicarsi ai loro studi, poiché ritenevano che tonificasse la mente e favorisse la concentrazione e la determinazione. Fin dall'epoca romana veniva utilizzato anche per conservare carne e derrate alimentari. Già gli Egizi ne conoscevano la potente attività antisettica, tanto da utilizzarla, come ingrediente, nella pratica dell'imbalsamazione, per arrestare il processo di putrefazione dei tessuti.

Il "profumo di timo" era espressione di lode, il timo era considerato messaggero del mondo fatato, infondeva coraggio e spensieratezza, contrastando malinconia e timidezza. Antichi rituali coinvolgevano i guerrieri che facevano il bagno nel timo prima delle battaglie per raccogliere forza e coraggio.

Nel Medioevo i medici della Scuola Salernitana consigliavano ai depressi di respirare il profumo del timo direttamente dalla pianta. Il timo era, insieme a Lavanda, Rosmarino e Salvia, un ingrediente dell'"Aceto dei quattro ladroni", rimedio medievale per scongiurare il contagio della peste, la morte nera. Si dice che una banda di ladri abbia usato questo rimedio per saccheggiare le case degli appestati per oggetti di valore, senza contrarre la malattia. Dopo essere stati catturati, hanno scambiato con successo le loro vite per la ricetta del "rimedio segreto" che li proteggeva.